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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
UNO DEI POETI ANTICHI AMATISSIMO DA DANTE 
 
Se molto dobbiamo a Dante Alighieri per il buon sviluppo della nostra letteratura, per lui invece fu preziosissimo il testo intitolato “Pharsalia” (detto anche Bellum civile), scritto da Marco Anneo Lucano (39 d. C. - 65 d. C.), che viene citato più volte anche nella Divina Commedia. E' questo un capolavoro letterario antico di grande importanza perché fu il primo a non avere per intento la celebrazione di Roma o di qualche personaggio. Lucano racconta qui la guerra civile scoppiata tra Giulio Cesare e Pompeo Magno come un evento funesto che causerà la fine della Repubblica romana. Purtroppo questa opera letteraria rimarrà incompiuta perché l'autore venne costretto al suicidio a soli 26 anni dall'imperatore Nerone. Imparentato con il filosofo Seneca, dotto insegnante dell'imperatore, all'inizio Lucano riuscì ad entrare nelle sue grazie e a diventarne amico ottenendo così molti favori, però dopo qualcosa si guastò tra loro tanto da indurlo ad aderire alla congiura organizzata dal politico romano Gaio Calpurnio Pisone. Andato male il tentativo di rovesciare Nerone dal trono, tutti i congiurati vennero condannati a morte e sarà poi Dante a regalare la gloria eterna a Lucano ponendolo nel Limbo della sua Divina Commedia, assieme agli altri poeti antichi che ammirava come Virgilio, Omero, Orazio e Ovidio.   
 
(FAGR 24-10-2020)
Vignetta satirica del 1912 di Joaquin Moya (?-1928