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LO SCIENZIATO DALLA MORALITA' DISCUTIBILE 
 
Werner Karl Heisenberg (1901-1976) proveniva da una famiglia tedesca numerosa e da giovane si mise in competizione con i fratelli (specialmente con uno che suonava il piano) perciò forse perché distratto da tanti interessi, lui che sarà premio Nobel nel 1932 per la fisica, risultò un pessimo allievo dell'università di Monaco, tanto da faticare a laurearsi; ottenne alla fine un dottorato con il punteggio minimo. Dopo fece una brillante carriera nel mondo della scienza dove nessuno dei suoi fratelli poté mai stare al suo pari e ciò dovette dargli una grande soddisfazione. La sua fama è legata al celebre principio di indeterminazione che dice: se si conosce la porzione di una particella non si conosce la sua velocità e viceversa, ossia dal momento che si inizia a studiare una cosa, essa cambia e non si potrà mai conoscerla completamente. Si tratta del principio che lo pose tra i fondatori della meccanica quantistica, ma per le sue scelte politiche, la sua moralità è ancora oggi molto discussa. Durante la Seconda guerra mondiale fu a capo del programma nucleare militare tedesco e in quegli anni gli fu difficile tenersi un amico scienziato. Nel 1935 il premio Nobel tedesco della fisica Johannes Stark, divenuto in una personalità importante in Germania e molto noto per le sue posizioni antisemite, lo accusò di tenersi in rapporto con Einstein e la sua scienza ebraica, lanciando così contro di lui una capagna denigratoria feroce, tanto da essere definito dai giornali un ebreo bianco; poteva finire male per lui, ma venne salvato da un amico di famiglia, Heinrich Himmler, capo delle SS,  il quale lo obbligò però dopo a non nominare più il nome di Einstein in pubblico. Anche il suo amico scienziato Niels Bohr, con cui formulò l'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica, gli giurò odio imperituro per il suo essere rimasto a lavorare con i nazisti. Heisemberg si difese dopo la guerra affermando di aver sempre rallentato il suo lavoro preoccupandosi per tutti i suoi colleghi scienziati e ancora oggi molti storici gli credono, ma altri no. Nessuno riuscì mai in fondo a conoscerlo bene perché come afferma anche il suo famoso principio di indeterminazione, essendo sempre sotto osservazione da una parte politica e anche da quella opposta, cambiava completamente molto spesso il suo modo di essere.  
 
(FAGR 21-1-20) 
 
 
 
 
 
 
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