A
 
B
 
C
 
D
 
E
 
F
 
G
 
I
 
L
 
M
 
 
N
 
O
 
P
 
R
 
S
 
T
 
V
 
U
 
Z
 
 
 
 
 
 
Tante lezioni gratuite per i più piccoli. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RIVISTA DELLA FAGR-Editore
QUANDO LA BELLEZZA E' UNA CONDANNA 
 
Si dice che possedere bellezza sia una promessa di felicità, ma si sa, le promesse non sempre vengono mantenute e di sicuro la nobildonna romana Paolina Lollia (morta nel 49 d.C), lo scoprì a sue spese. Figlia del console Marco Lollia, Paolina era nipote di Aurelia Cotta, una donna di straordinaria bellezza tanto da divenire famosa ai suoi tempi; purtroppo qualcuno sicuramente riferì all'imperatore Caligola che Paolina le assomigliava parecchio così lui la volle in moglie.  
Il fatto che lei si trovasse in oriente  appena sposata con il governatore della Mesia, Macedonia e Acaia, Publio Memmio Regolo, naturalmente  non contò nulla per Caligola, infatti le ordinò di rientrare a Roma dove nel 38 d.C venne costretta a divorziare e divenire la sua terza moglie. Non fu quello certo un matrimonio che rese felice la bella Paolina, infatti dopo poco l'imperatore divorziò da lei imponendole anche di non avere altri rapporti con  uomini.  
Per tre anni, fino alla morte del marito nel 41 d.C, quando suo cognato Decimo Valerio Asiatico (marito di sua sorella Lollia Saturnina), organizzò una congiura per uccidere Caligola, Paolina visse praticamente segregata, tuttavia nemmeno dopo ebbe pace.  
Claudio, l'imperatore seguente, rimase parecchio indeciso se sposare la bella Lollia o la passionale Agrippina e purtroppo per tutti non vinse la bellezza ma la passionalità di quest'ultima. Agrippina gelosissima di Paolina, la fece prima esiliare e poi non contenta anche uccidere.  
L'imperatore Claudio pagherà con la vita la sua scelta in fatto di matrimonio perché sua moglie lo farà avvelenare con un piatto di funghi per favorire l'ascesa al trono del giovane figlio Nerone e governare al suo fianco; la scelta di Claudio alla fine danneggerà anche Agrippina in quanto sarà in seguito uccisa dal figlio desideroso di essere libero dalle sue prepotenze. 
 
(FAGR 23-9-19) 
 
 
 
 
 
 
 
L'ARTISTA DELLA "FALSI D'AUTORE GIULIO ROMANO" ESEGUE QUALSIASI DIPINTO DAL 1200 AL 1900, CON GLI STESSI PROCEDIMENTI E TECNICHE USATE DAI GRADI MAESTRI DEL PASSATO, REALIZZATI RIGOROSAMENTE A MANO. 
RICHIEDI UN PREVENTIVO GRATUITO