UN FIORENTINO PER CASO A VENEZIA
Lo scultore e architetto fiorentino Jacopo Sansovino si trovava nella città eterna a lavorare nel 1527 durante il Sacco di Roma da parte dei Lanzichenetti e come altri artisti dovette fuggire in fretta e furia. Riparò a Venezia con l'idea di ripartire presto per la Francia, ma venne trattenuto dal doge Andrea Gritti che gli affidò l'importante commissione del restauro delle cupole della basilica di San Marco.
A Roma Sansovino lavorò più come scultore e stava iniziando a realizzare il suo sogno di diventare architetto quando dovette lasciare la città; aveva restaurato cappelle e creato Palazzo Lante, ma il destino deluse presto le sue spettative.
A Venezia dove credeva invece di essere solo di passaggio, trovò quanto voleva e dopo non la lascerà più. Sansovino fu il primo architetto ad introdurre lo stile rinascimentale maturo nelle terre della Serenissima e sarà tanto amato dai da essere ammesso perfino nel patriziato veneziano, cosa capitata davvero a pochi.
Alla sua morte venne celebrato come uno dei più importanti architetti della Repubblica veneta e il suo posto sarà preso da Palladio.
(FAGR 26-4-19)
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