ARCHITETTURA OMNIA 
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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
UN ARCHITETTO AUTODIDATTA 
 
Il famoso architetto messinese Filippo Juvarra (1678-1736) si avvicinò all'architettura divorando i trattati di Vitruvio e Andrea Pozzo, ma non seguì mai un vero tirocinio. Studiò solo arte e possedeva un grande talento inventivo.  
Dopo aver preso i voti di sacerdote si recò a Roma e qui iniziò a sognare di divenire architetto.  
Di fondamentale importanza nella vita sono gli incontri e per lui furono due: quello con l'architetto Carlo Fontana, che intuì le sue potenzialità e lo tenne sotto la sua ala e quello con Vittorio Amedeo II di Savoia, incontrato a Palermo, il quale lo portò con sé a Torino nominandolo “primo architetto civile della corte sabauda”.  
Alla morte di Carlo Fontana Juvarra era tornato in Sicilia e senza lavoro, si presentò al principe con l'intenzione di accettare qualsiasi cosa gli offrisse; tra due nacque subito stima, così il giovane architetto ebbe l'incarico di progettare la Basilica di Superga che Vittorio Amedeo volle per ringraziare la Vergine della sua vittoria contro i francesi e come mausoleo sabaudo. 
Da quel momento la sua attività fu febbrile. Egli progettò tra le molte cose anche la “Villa regina” su una collina che guardava la città di Torino per la regina Anna Maria di Orléans, arricchendola di stupefacenti fontane con giochi d'acqua. L'intenso rapporto con Vittorio Amedeo gli procurò grande fama e venne poi considerato uno dei maggiori architetti italiani. 
 
(FAGR 26-11-18) 
Filippo Juvarra 
 
 
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