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LA GRANDE DELUSIONE DI FOSCOLO 
 
In tutta l'opera letteraria di Ugo Foscolo (1778-1827) traspare il suo desiderio di vedere l'Italia indipendente dalle potenze straniere, sia quando cantò lodi a Napoleone (in cui sperò sempre molto) che quando esaltò gli eroi nei “Dei Sepolcri” o anche quando si lasciò andare al dolore e al negativismo nelle”Ultime lettere di Jacopo Ortis”.  
Figlio di medico veneziano, nato nell'isola greca di Zante quando ancora apparteneva alla Repubblica di Venezia, si era sempre sentito italiano. La sua delusione quando capì che non avrebbe mai visto il giorno della gloria italiana fu grande e dopo la sua vena poetica si esaurì.  
Era stata la speranza a sostenere la voglia che aveva di scrivere in quanto bramava un riscatto dalle umiliazioni patite sotto giogo straniero.  
Nel suo capolavoro: “Dei Sepolcri”, Foscolo oltre a rendere immortali gli eroi con il forte sentimento romantico unito allo stile letterario neoclassico, diede una perfetta descrizione della difficile condizione storica dell'Italia sempre usando la più pura poesia e per questo entrò di diritto nella lista brevissima dei poeti immortali. 
(FAGR 15-6-18)
Ugo Foscolo 
 
(Di François-Xavier Fabre)