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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
INVENZIONI DI ARCHIMEDE PER DIFENDERE SIRACUSA 
 
Se fosse nato in tempi più moderni chissà cosa avrebbe potuto fare il genio di Archimede! Per noi è difficile persino immaginarlo, ma di sicuro non sarebbe stato secondo neppure a Leonardo da Vinci. Durante la Seconda guerra punica combattuta contro i romani, progettò per difendere Siracusa (la sua città) delle lamiere metalliche concave (chiamate poi specchi ustori), capaci di catturare la luce solare e rifletterla sulle navi nemiche incendiandole.  
Ma non fu certo la sua sola invenzione di guerra. Citiamo anche la Manus ferrea, anche detta lo "scuotinavi di Archimede", la quale era veramente capace di far capovolgere una nave e quindi farla affondare; si trattava di un enorme gancio (o mano) che posizionato sotto l'acqua era protetto alla vista e le navi passandoci sopra restavano bloccate. A riferircelo sono gli storici Polibio, Tito Livio e Plutarco. 
I romani però non dimenticarono l'efficacia della Manus ferrea e due secoli dopo, ne presero spunto per creare il "Rampone", una macchina bellica usata per la prima volta nella battaglia di Azio combattuta tra Ottaviano e Marco Antonio (durante la guerra civile romana da loro combattuta); basandosi sull'idea di Archimede, si costruì un arnese che agganciava le navi nemiche e le avvicinava per facilitare l'arembaggio. Ottaviano che l'usò, fu come tutti sanno il vincitore di quella battaglia, la quale si rivelò poi decisiva per la fine definitiva del conflitto. 
 
(FAGR 5-9-16)
Archimede 
 
(di Domenico Fetti)