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LA CITTA' DEL SOLE 
 
Nella seconda metà del Cinquecento il Granduca di Toscana Cosimo I de' Medici sognò di diventare il fondatore di una città ideale. Egli fu un buon organizzatore delle sue terre, costruì strade, porti, fortificò città, rafforzò l'esercito e ambì anche a costruire il luogo più fortificato del mondo in modo da controllare i territori circostanti del suo regno per miglia e miglia; alla fine dopo molto cercare si convinse di aver trovato il posto giusto dove sorgevano i due imponenti massicci calcarei detti Sasso Simone e Sasso Simoncello (prov. Arezzo sul confine con prov. Pesaro Urbino). Il Sasso Simone (alto ben 1204 m.) lo colpì in modo particolare perché assai più grande del Simoncello e con la particolarità di possedere la cima piatta da dove si poteva vedere perfino il mare Adriatico. Subito il Granduca si affrettò a far iniziare i lavori che durarono poi per ben10 anni e vi investì anche una gran quantità di denaro.  
Cosimo chiamò la sua città fortificata “Città del Sole” per propiziare la fondazione di un posto inespugnabile che avrebbe garantito sicurezza al suo regno. Sicuramente si trattò di un luogo inespugnabile, ma lo fu talmente tanto che per raggiungere la Città del Sole se si dovevano portare messaggi o approvvigionamenti le difficoltà erano ogni volta enormi; il clima rigido dell'inverno, la natura selvaggia e l'impossibilità di coltivare la terra, fecero poi in modo che poche persone acconsentirono a stabilirsi lì a pianta fissa, in più quanti lo fecero, se ne andarono in breve tempo a causa della dura vita imposta dal luogo. Il progetto di Cosimo di costruire una fortificazione perfetta fallì quindi miseramente e oggi chi si reca nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, può trovare ancora i resti ricoperti dalla vegetazione di una città smantellata completamente per salvare almeno il recuperabile dal fiasco totale che risultò la sua edificazione. 
(FAGR 5-9-16)