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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
SCULTURA ROMANA 
 
La scultura per i romani fu ancora più importante che per i greci; essi la usarono per pubblicizzare i loro imperatori, gli dei e le gesta dei loro avi di cui avevano una vera venerazione, senza badare a spese; affascinati da quanto era stato il lavoro di Pericle, ne capirono l'importanza e lo copiarono mantenendo comunque una loro originalità. Tipicamente romana fu la ricerca nel vero ereditata dagli etruschi (da cui i romani provenivano), ma essi in questo campo li superarono. Nessuno mai prima dei romani amò raffigurare con tanta precisione la realtà; ci fu perfino un'esaltazione della animalità attraverso lavori artistici assieme alla descrizione dell'essere umano così com'è, senza nasconderne le deformazioni che il Cristianesimo troverà poi orrende, tanto orrende da volerle far scomparire dalla faccia della terra. Di ciò che si è salvato dalla mannaia della Chiesa, vi è l'Ara Pacis dell'età augustea, innalzata nel 3 d.C. in Campio Marzio a Roma per esaltare il governo portatore di pace di Augusto. Qui, sempre a scopo celebrativo, appaiono scene in bassorilievo con Enea, Romolo e Remo allattati dalla lupa e altri simboli di Roma di grande solennità; vi è anche la glorificazione del presente con Augusto, la sua famiglia, rappresentanze civili e religiose in corteo. 
Una delle opere più rappresentative della scultura romana fu la decorazione della Colonna di Traiano. Si tratta di una colonna alta quaranta metri dedicata all'imperatore Traiano nel 113 d. C. (serviva anche per la sua sepoltura), il quale fu molto amato dai romani. Essa sorge nel foro che questo Cesare fece costruire e che porta il suo nome. Fu immaginata come un gigantesco rotolo di papiro dove appaiono scene in bassorilievo che raccontano le vittorie di Traiano nel 101, 102, 105, 106 d.C. per l'occupazione dell'odierna Romania (guerre daciche). Il fregio in marmo è lungo 200 m. e raffigura più di 2500 personaggi  e ovviamente,  l'imperatore appare più volte. Quest'opera è una ricca documentazione su come vestivano i soldati, quali armi usavano, come venivano costruiti ponti, accampamenti ecc. 
Molto simile alla Colonna Traiana è quella Aureliana scolpita dopo il 180 d.C., dove vengono raccontate le vittorie romane sui Marcomanni e i Sarmati. 
Durante il regno dell'imperatore Adriano si diffuse la moda dei sarcofagi decorati solo nel prospetto con bassorilievi che raccontano alla maniera della Colonna Traiana, la vita del defunto; grande importanza prenderà poi in questo periodo l'ornamento con statue del Peristilio (il cortile interno delle case romane), tanto da intensificare le importazioni scultoree dalla Grecia. 
Da considerare un capolavori della statuaria romana sono: la statua bronzea dell'imperatore Marco Aurelio, fatta nel 176 d. C. per celebrare il suo trionfo sui Sarmati e sui Germani e la statua di Augusto con il velo di pontefice massimo. 
Tra i meriti che tutti riconoscono all'antica Roma, fu la sua superiorità nel campo dell'architettura. La pittura era considerata dai romani un'arte minore e fu quindi la scultura ad essere sempre scelta per ornare i maestosi edifici che con tanta maestria venivano eretti. I romani ebbero sempre molto interesse a compiere attenti studi sul carattere e sulle singole personalità, prima di raffigurare con preziosi marmi i personaggi che desideravano glorificare, al contrario dei greci che preferirono invece sempre idealizzare i loro eroi.  
 
(FAGR 5-9-16) 
Statua di Augusto