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LA SCULTURA INDIANA 
 
Nonostante il vasto territorio indiano sia stato nell'antichità ricco di fermenti filosofici e letterari, le prime testimonianze artistiche fino ad oggi a noi pervenute, risalgono al III secolo a.C. sotto la dinastia dei Maurya, fondata da Chandragupta, un grande condottiero che fece costruire templi ed edifici vari.  
I fondatori delle religioni che più pesarono sul desiderio di creare forme artistiche, nacquero entrambi nel VI secolo: Mahavira per il giainismo e il Buddha Shakyamuni per il buddismo, tuttavia affinché i fedeli trovassero dei protettori disposti a sovvenzionarli nel costruire templi, passarono altri tre secoli. 
Dopo i sovrani della dinastia Maurya, seguirono quelli dei Sunga e degli Andhra, a cui si devono bellissimi monumenti buddisti detti stupa del II secolo a.C. con i caratteristici portali di pietra, i famosi torana. Qui appaiono fini lavorazioni scultoree affollatissime di personaggi di grande sensualità. 
I protettori successivi della religione buddista, permisero la costruzione di notevoli testimonianze che oggi ci parlano anche di un influsso greco su l'arte buddista.   
Nel centro religioso di Mathura, vi sono opere scultoree di grande bellezza di tipo vario e molto affascinanti sono le figure delle divinità femminili dette yasksi, sempre mezze nude e in atteggiamenti provocanti. Esse rivelano la componente sensuale dell'arte indiana che ricercava i valori mistici attraverso la fecondità della natura. 
Capolavori dell'arte indiana sono gli edifici religiosi scolpiti nella roccia interamente ricoperti di figure, fatti erigere dal re Nerasimhavarman nel VII secolo d.C. Si tratta di costruzioni imponenti, espressioni artistiche grandiose, le quali furono erette in India fino al secolo XVIII.  
Famosa è la torre d'accesso orientale al recinto del tempio di Visnu a Madura (Madras), detta il gopura del XVIII secolo
Nella scultura a partire dal VII secolo d. C., assistiamo in India anche allo sviluppo delle forme artistiche riguardanti l'Induismo che veniva indicato attorno al IX secolo come Brahamanesimo e precedentemente con il nome Vedismo. Si tratta di una religione portata in India da un popolo indoeuropeo, gli Ari i quali si imposero in quelle terre con la forza sulle popolazioni locali.    
Tra luoghi religiosi indù più importanti vi è il santuario di Shivaita di Ellora (Maharashtra), eretto nella seconda metà del VII secolo nella montagna sacra del Kailasa, oggi meta di pellegrinaggio per tutte le persone induiste.  
Grazie alla tolleranza religiosa dei sovrani indiani, nel loro Medioevo si costruirono numerosi monumenti dedicati a diverse divinità, dove l'arte della scultura raggiunse vette altissime. Ci fu una spiccata preferenza per le statue che raffiguravano coppie d'amanti (mithuna) e altri temi erotici per la particolare importanza di alcuni riti di iniziazione all'interno delle principali religioni del paese.  
Attorno al secolo XIV si costruirono templi sontuosi vicino alla fortezza di Vaijayanagar, dedicati agli dei indù sempre caratterizzati dalla sensualità femminile delle figure scolpite. 
Grande sviluppo avranno poi nel Medioevo in India, le sculture in bronzo, e ciò sia nel nord che nel sud del paese. Tra tali statue vi sono dei Buddha seduti in meditazione arenaria, il dio della danza Siva e innumerevoli figure femminili portatrici di lampada dette dipa, che furono tutte riprodotte in gran quantità e in varie misure. 
Le invasioni mussulmane iniziate sul territorio indiano già dall'VIII secolo d.C., verso il XIII divenne una penetrazione molto estesa.  
I turchi all'inizio modificarono i templi esistenti sul suolo indiano, ma poi ne costruirono altri nuovi con elementi che spaziarono tra il persiano e l'iranico. 
Sotto il regno del sultano turco Babur, fondatore dell'impero Moghul che durò fino al XVIII secolo, si ebbe un altro momento di splendore delle arti indiane con uno stile indo-mussulmano portatore di novità e originalità. 
 
(FAGR 12-5-17)