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LA SCULTURA GIAPPONESE 
 
Tutta l'arte giapponese antica presenta stretti legami con quella cinese. Del periodo antecedente all'unificazione del paese ci rimane pochissimo, alcune tombe e qualche immagine in argilla. I vari clan giapponesi iniziarono ad allearsi tra loro solo dopo il 100 a. C. e lo sviluppo dell'arte durante le loro continue lotte per prendere il potere, fu lento. Nel periodo Asuka (552-646) la casa imperiale iniziò a funzionare stabilmente e in questo periodo penetrò in Giappone la religione buddista, la quale portò alla costruzione dei primi templi. Nell'arte scultorea per decorarli o per la devozione delle famiglie, prevalsero le opere in legno, le ichibokubori; si tratta di figure dall'espressione enigmatica in cui durante il Medioevo,  gli artisti presero a inserire pezzetti di cristallo al posto degli occhi. 
Nonostante in Giappone convivessero più religioni (tra cui il Confucianesimo), le espressioni artistiche saranno sempre di tipo buddista. 
Attivissimi nella costruzione di specchi, nella creazione di splendide porcellane e meravigliosi gioielli, i  giapponesi con l'inizio di un periodo molto turbolento nel 1573,  preferirono sovvenzionare solamente l'edificazione di castelli e le espressioni artistiche facilmente trasportabili; spesso i guerrieri dovevano  spostarsi da una residenza all'altra in tutta fretta e non volevano intralci. 
Fino al 1867 Il Giappone sarà poi organizzato in senso feudale e visse secondo le teorie di Confucio, davvero poco propense ad incitare costruzioni di maestosi templi o di grandi statue.  
 
(FAGR 5-9-16)
 
PATRIARCA ZEN 
JIZO, IL PROTETTORE DEI BAMBINI