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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
ERCOLE SUL ROGO 
 
Lo splendido nudo scultoreo “Ercole sul rogo” segnò l'inizio del grande successo dello scultore Guillaume Coustou (1677-1746) che apparteneva ad una famiglia di scultori. Egli era stato in gioventù parecchio insofferente alle regole accademiche, tanto che quando vinse una borsa di studio di 4 anni da trascorrere nell'Accademia di Francia a Roma, invece di frequentarla, se ne andò a zonzo per la Città eterna. In qualche modo però nel suo vagabondare deve aver visto l'opera pittorica di Giudo Reni (1572-1642) dallo stesso titolo perché il suo “Ercole al rogo” ricorda molto quello del maestro bolognese (anche lui soggiornò a Roma).  
Quando fece ritorno a  Parigi, Guillaume lavorò un po' come assistente di suo zio Antoine Coysevox, ma poi mise la testa a posto e quando venne ammesso all'Accademia Reale di pittura e scultura s'impegnò molto;  nacque dopo il suo primo capolavoro “Ercole al rogo”, oggi conservato al Louvre.  
Questo scultore lavorò in seguito per i re francesi Luigi XIV e Luigi XV creando molti altri capolavori, tuttavia la sua arte scultorea mostra sempre un attento studio della pittura italiana d'inizio barocco, un tipo di cultura che deve acquisito non in una accademia di scultura, ma nel suo vagabondare in Italia. 
(FAGR 22-2-17) 
 
Ercole sul rogo di Guido Reni 
 
Ritratto di Guillaume Coustou