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PRIMA AMICI POI NEMICI
La fama di Filippo Brunelleschi (1377-1446) come architetto rinascimentale fu tanta da far offuscare la sua bravura di scultore, eppure fino al 1440 egli lavorò unicamente così e anche dopo la realizzazione architettonica dei memorabili edifici che lo resero celebre, continuò ad accettare commissioni scultoree. Lui e lo scultore Donato di Betto Bardi, detto Donatello (1386-1466), risultano essere stati grandi amici, talmente grandi da far pensare che tra loro vi fosse anche qualcosa di più. Impossibile però indagare a fondo più di tanto in vicende avvenute nel Quattrocento, di certo comunque si può dire che risultano entrambi fiorentini e amanti appassionati dell'arte, fino al punto da partire assieme per Roma spinti dal desiderio di trovare ispirazione frugando tra le antiche rovine romane.
Dei loro litigi ci parla Giorgio Vasari nelle sue "Vite" e che si azzuffavano spesso ci si crede tranquillamente giacché non avrebbero potuto stare assieme senza farlo datosi che possedevano personalità di tipo opposto; essi vedevano persino l'arte con punti di vista anni luce lontani e le discussioni tra loro dovevano essere state all'ordine del giorno.
Famoso l'anedoto raccontato sempre dal Vasari in cui Brunelleschi realizzò un crocifisso ligneo attorno al 1410 e il 1415 nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze con una grande voglia addosso di dimostrare all'amico come doveva essere fatto bene un crocifisso. Brunelleschi aveva trovato il lavoro di Donatello del 1406/08 circa, eseguito per la chiesa di Santa Croce, poco elegante e senza farsi problemi, disse che invece del Cristo aveva crocifisso un contadino. Screzi del genere tra questi due artisti sicuramente ne capitarono tanti e alla fine un giorno preferirono rinunciare per sempre alla loro amicizia per odiarsi a tutto spiano.
(FAGR 8-11-16)
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