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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
I LIBRI PROIBITI DALLA CHIESA 
 
Il primo grosso indice di libri proibiti compilato da un pontefice della Chiesa cattolica apparve per opera di Paolo IV nel 1559. 
L’avvento della stampa aveva fatto in modo che il papa Paolo IV sentisse di non poter più tenere a bada il proliferare di libri a suo avviso nemici della fede in Dio; essi diventavano infatti sempre più numerosi e per impedire che le persone sviluppassero un pensiero libero al di fuori dell’indottrinamento del cattolicesimo, decise di stilare una lista con ben 904 titoli di libri vietati, pena la scomunica a chi osava sfogliarli. Egli era un uomo severo e inflessibile che sviluppò molto l’Inquisizione Romana; si rese talmente odioso per questo ai romani che quando morì vi furono festeggiamenti. Una prima lista era stata già fatta da Paolo III, fondatore dell’Inquisizione, ma Paolo IV con la sua politica antiprotestante, creò un vero terrore e nessun papa dopo di lui, fu altrettanto rigido nel scegliere i libri vietati da leggere (si pensi che perfino Dante Alighieri ed Erasmo di Rotterdam, ferventi cattolici, furono inseriti nella sua lista nera). Non ebbe pietà per nessun personaggio del tempo importante o meno importante che sia, e perfino molti cardinali furono da lui messi in prigione con l’accusa di eresia. Paolo IV arrivò a proibire persino 45 edizioni della Bibbia, più ovviamente quelle scritte in lingua volgare e intere categorie di libri come quelli di astrologia e magia.  
Con il passare del tempo la lista nera della Chiesa cattolica si assottigliò, da 900 si passò a 700 e così via, finché fu abolita completamente assieme all’Inquisizione Romana nel 1966,  la quale venne sostituita dalla Congregazione per la dottrina della fede. 
Attualmente solo l’Opus Dei, prelatura personale della Chiesa cattolica, mantiene in vita un indice sotto forma di guida bibliografica. 
Tra gli scrittori più famosi in pochi riuscirono  a sfuggire al veto dell’Inquisizione con tutti i loro scritti, ricordiamo tra i penalizzati: Francesco Bacone, Honoré de Balzac, Alexandre Dumas (padre e figlio), Denis Diderot, Gustave Flaubert, Victor Hugo, Blaise Pascal, Jean-Jacques Rosseau, Stendhal, Voltaire e Zola; tra i nomi italiani appaiono: Galileo Galilei, Vittorio Alfieri, Cesare Beccaria, Giovanni Pico della Mirandola, Ugo Foscolo, Antonio Fogazzaro, Benedetto Croce e Alberto Moravia
(FAGR 5-9-16)