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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
LE INFINITE SCAPPATELLE DI NICCOLO' D'ESTE 
 
Nella seconda metà del Quattrocento in terra ferrarese era noto il detto: “al di là e al di qua del Po son tutti figli di Niccolò” e non per nulla. Il marchese di Ferrara Niccolò d'Este III (1383-1441), si pensa abbia avuto più di Ottocento amanti e questo nonostante si fosse sposato ben tre volte.  
La sua scappatella più celebre è senz'altro quella fatta con Stella de' Tolomei, l'unica donna alla quale risulta abbia promesso di sposarla, ma Niccolò preferì sempre dopo fare matrimoni politici e anche se lei gli diede tre figli mentre era sposato con la prima moglie, Gigliola da Carrara, non legalizzò la sua unione quando rimase vedovo, ma si unì in matrimonio altre due volte con Laura Malatesta e Ricciarda di Saluzzo.  
Di Stella di sa poco a parte che i figli la fecero seppellire con tutti gli onori nella chiesa di San Francesco a Ferrara; possiamo però immaginare il suo dolore quando Niccolò fece decapitare il suo primo figlio ancora ventenne, Ugo, il quale fece lo sbaglio di innamorarsi della sua seconda moglie, Laura Malatesta (anche lei giustiziata), ma soprattutto di farsi scoprire in fragrante adulterio con lei dal padre. Sicuramente Stella lo avrà implorato di graziarlo, ma come sappiamo, senza successo.  
Il marchese era così furioso che dopo aver giustiziato Laura e il figlio, fece una legge per imporre la condanna a morte a tutte le mogli adultere delle sue terre; cosa alquanto ipocrita visto che la sua densa attività sessuale non scartava mai le donne sposate. 
La scappatella più celebre di Niccolò III d'Este ebbe comunque delle conseguenze notevoli, gli altri due figli di Stella de' Tolomei, Leonello e Borso d'Este, si fecero legalizzare con una bolla papale e cancellarono dalla successione al marchesato i figli di Niccolò legali avuti dalla terza moglie, Ricciarda di Saluzzo.  
 
(FAGR 5-9-16) 
Niccolò d'Este 
 
(di Andrea Mantegna)