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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
L'IMPERATORE SCOMPARSO 
 
L'imperatore romano Marco Aurelio Severo Antonino Pio Augusto, detto Caracalla (188-217), figlio primogenito di Settimio Severo e della seconda moglie Giulia Domna, ad un certo punto della sua vita si ritrovò a non poterne proprio più di suo fratello Publio Settimo Geta, di solo un anno meno di lui. Per volere del padre condividevano il potere, cosa che Caracalla non aveva mai digerito bene, così appena morì il potente genitore, decise di farlo uccidere da alcuni suoi centurioni, i quali non provarono nessuna pietà anche se si era rifugiato tra le braccia della madre. Fin dall'infanzia i due fratelli non erano mai andati d'accordo, ma Settimo Severo voleva mostrare ai suoi sudditi l'immagine di una famiglia felice che si suddivideva piacevolmente il potere, perciò mise Caracalla di carattere irruento come vicecomandante dell'esercito, mentre al figlio minore più mite e riflessivo, affidò i compiti amministrativi, poi volle Giulia come consigliera di fiducia di famiglia. Settimio seppe guidare sempre tutti con saggezza, ma morto lui i suoi due figli che si odiavano da sempre, entrarono subito in conflitto e Geta ebbe la peggio. Nessuno fu poi mai bravo come Caracalla ad eliminare con tanta diligenza ogni prova dell'esistenza di un fratello. Egli ordinò che il suo nome venisse rimosso da ogni iscrizione e che la sua immagine fosse cancellata da ogni ritratto; fece anche sbriciolare ogni suo busto, così oggi è assai difficile trovare tracce di questo imperatore. Si sarebbe potuto pensare come mai esistito come desiderò far credere Caracalla, se non fosse stato per dei cartacei scritti dagli storici, qualche busto seppellito in posti lontani da Roma e qualche piccola moneta con l'effige di Geta ritrovata per caso. Una cosa è certa, ai tempi di Caracalla suo fratello scomparve e a nessuno fu più permesso di pronunciarne nome. Solo dopo la morte di Caracalla gli storici vollero far sapere che Settimio Severo aveva avuto due figli con cui divise il potere e soprattutto che non ebbe affatto una famiglia felice.  
 
(FAGR 21-04-2023)
"Geta muore tra le braccia di sua madre"  
di Jacques-Augustin-Catherine Pajou (1766-1828)