Sembra che il primo ad attuare la manovra a tenaglia fu il politico e militare tebano Epaminonda (418 a. C. - 362 a. C.), grazie alla quale la città-stato greca Tebe uscì dal dominio di Sparta. Oltre agli spartani a subire una clamorosa disfatta a causa di questa tattica militare (divenuta una delle più famose della Storia militare) vi fu anche la grande Roma dei tempi della Repubblica.
Il 2 agosto del 216 a. C. a Canne, nell'antica Apulia (Puglia), l'esercito romano nel bel mezzo della seconda Guerra punica, comandato dai due consoli Gaio Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo, subì una delle più pesanti sconfitte della sua storia ad opera del generale cartaginese Annibale, il quale non esitò ad usare la manovra a tenaglia quando vide i nemici in una formazione più serrata del solito in campo aperto. Fu Varrone, un console molto presuntuoso che sottovalutò Annibale, a volere lo scontro in campo aperto.
La manovra a tenaglia è un accerchiamento strategico in cui mentre una parte delle forze impegna il nemico frontalmente, un'altra attacca su entrambi i fianchi.
Dopo Annibale vi furono molti altri generali che usarono questa tattica e essa risultò sempre vincente se un esercito era tanto sprovveduto da esporsi all'aperto senza contromisure.
(FAGR 20-04-2021)
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