UN MECENATE MOLTO IMPORTANTE
In passato per gli artisti era indispensabile avere un protettore se volevano lavorare, soprattutto all'inizio della carriera e più lui appariva potente, più il loro lancio nel mondo artistico avveniva alla grande; alcuni ne ebbero di eccezionali come Michelangelo protetto da Lorenzo il Magnifico, ma solo uno arrivò a creare un nome per valorizzare meglio il suo pupillo e fu Gian Giorgio Trissino da Vello d'Oro, il quale colpito dalla bravura del giovane Andrea di Pietro della Gondola mentre lavorava nel cantiere della sua villa, decise di prenderlo sotto la sua ala e di chiamarlo Palladio.
Di umili origini (suo padre era un fabbro), Andrea non avrebbe potuto farsi una grande cultura se non fosse stato per il Trissino, umanista, poeta e drammaturgo di gran fama. Lui lo guiderà nella sua formazione culturale portandolo con sé anche a Roma. Egli diventerà così il famoso architetto Palladio che stupirà il mondo con le sue creazioni.
Della vita di questo architetto si sa poco; iniziò con una esperienza di scalpellino e poi frequentò la bottega dello scultore Girolamo Pittoni, tuttavia grazie al sostegno del suo protettore, diventerà un'intellettuale di prim'ordine studiando l'architettura greco-romana, infatti pubblicherà nel 1570 un trattato intitolato “I quattro libri dell'architettura” che farà scuola al mondo intero.
I suoi modelli architettonici verranno imitati in tutta Europa non solo nel suo secolo, ma fino all'Ottocento.
Nonostante il suo immenso talento e l'impegno del suo mentore e mecenate per renderlo famoso conferendogli il nome altosonante di Palladio, Andrea però non diventerà mai ricco come invece capiterà a coloro che studieranno la sua opera.
(FAGR 21-2-19)
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