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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
SCULTURA CLASSICA 
 
La più splendida fioritura dell'arte greca corrisponde al periodo storico del V secolo a.C., quando Atene si vedrà predominare sulle altre città-stato dopo le devastazioni delle guerre contro i persiani. E' il tempo che darà il via all'arte classica, il tempo del tiranno Pericle (la parola “tiranno” era allora intesa come re), il quale governerà a lungo Atene.  
Le città greche temendo altre invasioni persiane, si riunirono in una Lega detta Delio Attica, per garantirsi la pace il più a lungo possibile e a capo di tutte, fu messa la città di Atene; si pagò poi a lei un tributo annuo fisso per mantenere un esercito che fosse sempre pronto a difenderle. 
Pericle, abile statista convinto delle grandi capacità educative dell'arte, usò tali fondi nella maggior parte per far erigere monumenti con grandiose statue nella sua città. Sotto il suo governo nacquero opere d'arte che furono scuola per il mondo, ma ciò ovviamente non piacque alle altre città greche, le quali guidate da Sparta, dichiararono guerra ad Atene pretendendo la deposizione di Pericle. 
In tale periodo definito classico, tutte le arti compirono studi capaci di scoprire ogni segreto sulle tecniche manuali e i capolavori che ne scaturirono, raggiunsero una bellezza irrepetibile. Tra le opere scultoree da ricordare del periodo classico, sopravvissute nella maggior parte grazie alle innumerevoli copie che di esse ne fecero i romani, vi è la statuetta in bronzo detta Ragazza di Beroca di artista sconosciuto del V secolo a. C.; il famoso Discopolo di Mirone, artista attivo nella metà del V secolo a. C.; la meravigliosa statua di Athena, opera in oro e avorio dello scultore Fidia posta all'interno del Partenone fatto da Pericle restaurare assieme ad altri templi antichi; l'Hermes con Dionisio bambino dello scultore Prassitele (con Fidia uno tra i maggiori dell'antichità; nato nel IV secolo a.C.), che scolpì anche la meravigliosa statua di Afrodite di Cnido; sempre del IV secolo vi è l'Ares (a noi è rimasto solo una  copia romana) attribuito a Lissippo, un altro grandissimo scultore contemporaneo di Prassitele, il quale fu prediletto da Alessandro Magno che da lui si fece fare numerosi ritratti in marmo. 
Allo scultore Lisippo furono attribuite 1500 statue e tra le più famose giunte a noi tramite copie romane vi sono: L'Eros che infila la corda nell'arco, l'Hermes che si allaccia un sandalo, l'Ares seduto e numerose raffigurazioni di Eracle (detto Ercole dai romani). 
 
(FAGR 5-9-16)
LISIPPO 
AFRODITE