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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
SCULTURA DORICA E IONICA 
 
Achei e Dori, popoli guerrieri che si stanziarono attorno al 2000 a. C. nel Peloponneso con la forza imponendo la propria lingua alle genti del posto di cultura minoica, poco sapevano di tecniche artistiche, al pari dei barbari che invasero l'Impero romano. Essi però rimasero affascinati dalla cultura che trovarono proveniente dall'isola di Creta (detta cultura minoica da Minosse, nome dei re cretesi).  
Questi invasori di origini indoeuropee, man mano che la situazione economica migliorava, diedero sempre più importanza a quanto riguardava le forme artistiche. Già dal periodo detto Arcaico (dal VII secolo a. C.), nacque il dorico, uno stile semplice ma imponente, che si rivelava nella costruzione dei templi dedicati agli dei. Da ricordare di questo periodo sono il tempio di Hera (detta Giunone dai romani) a Olimpia del VII secolo, quello dedicato a Febo (Apollo per i romani), di Corinto dei primi decenni del VI secolo e quello dedicato a Poseidone (Nettuno per i romani) a Paestum, inalzato attorno il 450 a.C. in Campania, allora colonia della Magna Grecia. I capitelli non erano ancora decorati e le sculture scarseggiavano, però ci rivelano già l'alto grado di civiltà raggiunto dai greci. 
Capolavori della scultura arcaica sono la raffigurazione del Carro di Helios e di Dionisio nel Partenone ad Atene, costruito attorno al 447 a. C. dagli architetti Icino e Callicrate; le Korai, figure di dee eseguite in marmo dipinto che adornavano i templi e i Kouroi, figure maschili virili, generalmente atleti. La semplicità delle proporzioni dello stile dorico ci mostra la maestria greca del primo periodo classico, nell'esprimere chiaramente i complessi pensieri riguardanti la loro spiritualità.  
Nel VI secolo appare nelle città greche e nelle isole del mar Egeo, uno stile artistico diverso che fu chiamato ionico. Esso è più raffinato dello stile dorico e la scultura in questo periodo, seppure sempre legata all'architettura, verrà usata maggiormente per decorare i templi. Tra i più antichi templi ionici vi è l'Artemision di Efeso, costruito verso la metà del secolo VI, e quello dedicato a Hera a Samo, la cui statua della divinità si avvicina già alla perfezione classica.  
Il tempo ionico è più elegante, ha colonne che non risalgono direttamente dal pavimento, ma da uno zoccolo, e sono più snelle con i capitelli finemente lavorati. Vi sono inoltre molti più rilievi, tra cui bellissimi sono quelli del Tesoro dei Sifni. Di stile ionico, notevoli sono anche i complessi statuari che ornavano sia i due frontoni del tempio di Afaia in Egina con raffigurazioni della guerra tra greci e troiani, (attualmente nei musei di Atene e Berlino), che quello delle Korai ateniesi usate per decorare il santuario di Athena sull'Acropoli. 
L'arte ionica anticipò quella classica e lo stile che caratterizzò il suo ultimo periodo, fu detto Severo; di questo tempo sono le statue dell'Auriga di Delfi e lo Zeus folgorante, conservati oggi nel museo di Atene.  
 
(FAGR 5-9-16) 
SCULTURA DORICA 
SCULTURA IONICA