LA STATUA EQUESTRE DI MARCO AURELIO
La statua equestre dell'imperatore romano Marco Aurelio, eseguita da un autore anonimo in bronzo dorato nel 176 d. C., può essere considera una opera artistica miracolata perché il materiale di cui era fatta aveva un altissimo valore nel Medioevo e la Chiesa che non amava conservare nessun tipo di effige del paganesimo, ne distrusse in gran quantità delle descritte in cartacei dagli storici romani.
Cosa salvò la statua celebrativa di Marco Aurelio? Semplicemente la fortuna. Venne scambiata per quella dell'imperatore Costantino (per lungo tempo portò anche il nome di “Caballus Costantin”), colui che promosse il Cristianesimo a religione di Stato e iniziò a perseguitare i pagani; ovviamente i papi del tempo credendola di tale imperatore la rispettarono e così oggi essa risulta l'unica statua equestre in bronzo dorato giunta a noi dall'antichità.
Se questa non è fortuna, è comunque benedizione del cielo sull'imperatore Marco Aurelio, il quale fece vivere un periodo di prosperità all'Impero romano portando pace e benessere e meritando quindi di essere ricordato sulle nostre monete da 50 centesimi di euro con la sua statua equestre.
Egli fu sicuramente tra gli imperatori più colti che la Roma imperiale abbia mai avuto (era anche poeta e filosofo) e si pensa fosse stato immortalato nella sua statua equestre con in mano una pergamena, tuttavia se fu così, deve essere stata tolta nel periodo del Basso Medioevo.
(FAGR 5-9-16)
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