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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
IL MISTERO DEL MOSE' DI MICHELANGELO 
 
La Statua di Mosè incominciata da Michelangelo tra il 1513 e il 1515 e terminata completamente attorno al 1542 dopo tormentate vicende che la riguardavano, risulta come uno dei più grandi capolavori della scultura mondiale; essa è posta però anche tra le più circondate da misteri.  
Concepita inizialmente come parte di un gigantesco progetto per la costruzione della tomba del papa Giulio II della Rovere, quando tutto si rivelò un solo sogno grandioso andato in fumo, rimase unicamente il bel marmo del Mosè non ancora finito di essere lavorato e un artista talmente deluso dal voltafaccia del pontefice da non avere più nessuna voglia nemmeno di guardarlo. 
Su richiesta della famiglia della Rovere dopo 25 anni, egli alla fine concluse il suo capolavoro però secondo un documento, fece anche qualcosa di veramente strabiliante. 
Pare che la statua venne fatta in origine con lo sguardo fisso verso gli altari dove venivano venerate le catene di San Pietro (primo papa della cristianità) per elogiare il pontificato, ora invece guarda dalla parte opposta.  
Studi di restauro recenti confermano che il genio toscano s'imbarcò veramente in questa impresa non da poco, tanto che lui risulta essere l'unico scultore mai apparso sulla terra a riuscire a far fare una rotazione del busto ad una statua già quasi finita. Il mistero è perché mai avrà deciso di sottoporsi a tale fatica. 
Di certo deve aver avuto delle motivazioni. Si dice che forse lo fece per motivi religiosi (la sua simpatia per le teorie degli spirituali sono note), ma con certezza nessuno lo saprà mai. 
 
(FAGR 13-10-16)