IL PRIMO POETA MALEDETTO DELLA STORIA
François Villon, nato a Parigi nel 1431, risulta il primo poeta maledetto della storia. Della sua vita si sa poco con precisione, nemmeno la data della morte (sparì nel nulla a 31 anni), a parte le testimonianze scritte dei processi che subì; le sue opere letterarie raccontano della vita parigina di metà Quattrocento, ma quanto disse su di sé è impossibile da appurare come vero perché amava molto vantarsi quando scriveva. Anche il suo vero nome è incerto, forse si tratta di François Montcorbier oppure François de Loges, mentre il cognome Villon lo prese dal cappellano della chiesa parigina di Benoit-le-Bétourné, un uomo di una certa cultura, il quale si occupò della sua prima istruzione e lo fece poi anche laureare in Lettere all'Università di Parigi all'età di 21anni.
François era orfano di padre e la madre, una donna povera ma molto pia, lo avrebbe voluto sacerdote, invece lui uccise un prete in una rissa (è probabile studiasse teologia e ne frequentasse parecchi) quando aveva 24 anni, un misfatto questo che gli cambiò la vita, trasformando il suo futuro da brillante a quello di un malfattore. Ovviamente dopo dovette subito fuggire da Parigi e quando il suo crimine fu amnistiato, si lasciò coinvolgere nello svaligiamento del Collège de Navarre. Condusse poi una vita da miserabile in quanto non riuscì mai più a far carriera da nessuna parte e trovandosi in povertà, finì per commettere altri reati e ad essere imprigionato. Liberato da un'altra amnistia giunta con l'avvento al trono di Luigi XI, tornò a Parigi dopo sei anni di assenza, ma venne di nuovo coinvolto in un'altra rissa e condannato all'impiccagione; il giudizio di appello commutò la pena di morte in un esilio dalla capitale francese per dieci anni e da questo momento in poi si persero le sue tracce. I suoi capolavori letterari La Lais e Le Testament, furono pubblicati per la prima volta nel 1489 quando già non si sapeva più nulla di lui e siccome si trattò di un grande successo, nacque immediatamente la leggenda di François Villon, il poeta maledetto. Se questo letterato possedesse la mente di un criminale incallito o si trovò costretto da eventi infausti a vivere da delinquente non si saprà mai giacché quando i suoi scritti divennero famosi, si iniziò più a fantasticare sulla sua esistenza che al condurre vere ricerche storiche, così quando poi si fecero indagini serie secoli dopo, ormai era troppo tardi.
(FAGR 20-3-17)
|