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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
L'OMICIDIO COMPIUTO DA PIETRO DE' MEDICI 
 
Cosa significava essere un de' Medici nel Cinquecento lo racconta bene la storia di Pietro de'Medici (1554-1604), figlio di Cosimo I, Granduca di Toscana e di Eleonora di Toledo, il quale uccise la moglie, Leonora di Toledo, figlia del fratello di sua madre e la passò tranquillamente liscia.  
Pietro aveva un carattere violento e si fece una fama di persona viziosa e dissipatrice, difatti non esiste un solo cartaceo che parlasse bene di lui anche se i suoi parenti lo proteggevano per salvare l'onore della famiglia. Egli trascurò sempre la giovane moglie per frequentare meretrici, tuttavia quando lei trovò conforto nell'amicizia di Bernardo Antiori, andò su tutte le furie e la strangolò con un “asciugatoio” come riferiscono le cronache del tempo. L'amico di Leonora finì in carcere senza nessun motivo e in quel posto morì misteriosamente, fatto questo che testimonia come chi aveva il potere a Firenze (Cosimo I aveva abdicato in favore del primogenito Francesco I) lo coprisse in ogni occasione. Per calmare le chiacchiere però Pietro venne spedito in Spagna dove continuò a sperperare denaro e a comportarsi da uomo crudele quale era; lì poté uccidere ancora chi voleva, ma per quanto riguardava il denaro la faccenda cambiò, infatti la sua potente famiglia dopo lo lasciò al verde e lui morì pieno di debiti. 
 
(FAGR 5-9-16)
Pietro de' Medici 
 
(di Santi di Tito)