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RIVISTA DELLA FAGR-Editore
SCAPPATELLE LEGALIZZATE 
 
Alessandro Magno (356 a.C.-323 a.C.) fu un imperatore macedone che riuscì a costruire un immenso impero, il quale crollò però subito quando morì a causa della sua poca capacità nel mettere insieme una famiglia solida, capace almeno di resistere agli urti di quanto avveniva in quei tempi e anche di proteggerlo da un probabile avvelenamento (il sospetto che fu tolto di mezzo risulta molto forte). 
Alessandro volle vivere liberamente la sua sessualità e oltre a tradire le mogli come capitava, suscitò gelosie anche tra le strette amicizie maschili che intrattenne; ciò causò degli equilibri instabili non solo all'interno della famiglia reale, ma anche dal punto di vista politico. Entrambi le due mogli che lui ebbe erano incinta alla sua morte, quindi consumava i matrimoni contratti con le principesse persiane sposate, tuttavia erano l'amico Efestione e l'eunuco Bagoas a essere più importanti di loro per questo imperatore, in più nelle sue relazioni affettive univa anche altri amici intimi attorno a sé.  
Tutto quanto si sa di Alessandro lo apprendiamo da testi antichissimi e captare la verità quindi non è mai cosa semplice, tuttavia avendo avuto una educazione di tipo greco, si può supporre che fosse molto maschilista e legalizzava sempre le sue "scappatelle".  
Il risultato fu che alla sua morte la prima moglie uccise la seconda con il figlio del marito ancora in grembo e il figlio avuto da questa ambiziosa madre assassina, verrà anch'esso ucciso ancora bambino perché purtroppo coinvolto nelle guerre tra i generali amici di Alessandro, iniziate per spartirsi il suo impero. 
 
(FAGR 8-11-16) 
Aristotele e Alessandro Magno